Una delle ultime tendenze in campo tecnologico e fitness è rappresentata dall’introduzione sul mercato degli activity tracker da polso. Non sono semplici orologi multifunzione, smartwatch o cardiofrequenzimetri, ma ultimamente si stanno imponendo sul mercato anche come veri e propri oggetti di moda. Sono numerose le aziende, che fiutato il “Vil Denaro” si sono lanciate a capofitto in questa nuova fascia di mercato: Fitbit Flex, Jawbone Up, Nike+ FuelBand SE, LG Smart Activity Tracker… e molte altre ancora.
Somigliano molto più ad un braccialetto che ad un orologio, principalmente sono dotati di un cinturino in gomma, sono molto leggeri e piuttosto semplici da utilizzare. Inoltre, molti modelli, sono in grado di interfacciarsi con i nostri telefonini per ricevere notifiche, messaggi e telefonate. Ma sono soprattutto dei prodotti per monitorare le proprie prestazioni fisiche. Abbiamo provato a lungo il Garmin Vivofit e in questa recensione potrai leggere la nostra opinione in merito. Siamo stati parecchio fuori sede in queste settimane, quindi quale modo migliore per mettere al polso il nostro nuovo Garmin Vivofit e provarlo per voi? Siamo stati in lungo e largo per l’Italia e oggi siamo tornati per darvi le nostre impressioni, anche sul Garmin Vivofit. Partiamo dal principio.
Cosa troviamo nella scatola?
Quando abbiamo aperto la confezione, ci siamo ritrovati con un orologino molto piccolo tra le mani e colorato (abbiamo scelto l’azzurro, ma ci sono anche altri colori). Lo abbiamo indossato subito. Nella confezione abbiamo trovato due differenti fascette, potendo quindi scegliere quella più adatte alle dimensioni del nostro polso. La fascetta non deve stringere, ma aderire in maniera perfetta, non deve succedere insomma che si rigiri come un classico orologio da polso, ma nemmeno deve interrompere la circolazione! Questo perché svolge anche la funzione da cardiofrequenzimetro e attraverso il polso potrà restituirci numerose informazioni. La prima cosa da fare per metterlo in funzione è interfacciarlo con il telefonino.
Lo abbiamo fatto con l’app per iOS, ma lo si può fare anche tramite Android. Avviato e impostato i vari parametri, come altezza, età, peso e sesso. La connessione tra i due dispositivi è semplicissima, si attiva il bluetooth sul cellulare e contemporaneamente si preme il pulsante sul Garmin Vivofit. Sul display appare la parola “Sync” (che sta per “sincronizzazione effettuata”). Stessa cosa avviene sul cellulare dove appare “connesso”. Tutto qui, sincronizzato e pronto all’uso. D’ora in poi il Garmin Vivofit ci dirà Obiettivo Giornaliero, stabilito in base ai dati forniti in fase di avviamento. I passi da fare, i metri da percorrere e le calorie da bruciare.
A metà strada stra smartwatch e smartband
Può interfacciarsi anche con una fascia cardio, ma bisogna acquistarla separatamente. Ogni giorno, se si effettuano allenamenti costanti, gli obiettivi vengono aggiornati in automatico, per incentivare l’utente a migliorarsi. Per scoprire la progressione del proprio allenamento si può sincronizzare nuovamente braccialetto e telefono di tanto in tanto. Il nostro primo obiettivo era di 5mila passi al giorno. Raggiunto in maniera semplice grazie alle nostre lunghe camminate. Anche nei giorni successivi il Goal è stato ampiamente raggiunto e superato con semplicità. Il monitoraggio è efficace e ci consente di avere tutte le informazioni e portata di smartphone.
Purtroppo il Garmin Vivofit non tiene traccia dei percorsi in bicicletta o dell’allenamento in piscina e quindi non è adatto ad una particolare fascia d’utenza. E`, invece, molto adatto a chi segue uno stile di vita poco movimentato e vuole tenere sott’occhio le proprie prestazioni, che il Garmin Vivofit invoglia a migliorare. Il Vivofit è resistenza all’acqua fino a 50 metri, quindi è adatto anche per l’utilizzo in piscina. Il rapporto prezzo-qualità è ottimo. Possiamo consigliarlo a chiunque sia affascinato da questa nuova moda e voglia renderla utile per la propria salute.